
Lo studio
L’ipotalamo, oltre a regolare crescita, sviluppo, riproduzione e metabolismo, riesce a controllare l’invecchiamento grazie ad piccolo gruppo di cellule staminali neuronali, il cui compito è formare nuovi neuroni.
“Il loro numero cala durante il normale corso della vita, con un’accelerazione dell’invecchiamento”, precisa Cai. Gli effetti di questa perdita non sono però irreversibili. “Rifornendo di nuovo queste cellule, o le molecole da loro prodotte, è infatti possibile rallentare, e perfino annullare, alcuni effetti dell’invecchiamento nel corpo”, continua.
Quando i ricercatori hanno infatti provocato volontariamente la loro perdita, i cambiamenti indotti dall’età sono comparsi più velocemente e i topi hanno vissuto meno. L’invecchiamento ha invece rallentato e la longevità è aumentata quando sono state trapiantate queste cellule staminali sane nei topi di mezza età.
Il prossimo passo sarà lavorare sulle molecole prodotte da queste staminali, per sviluppare possibili terapie contro malattie legate all’invecchiamento, e vedere se tali effetti si possono applicare anche all’uomo.
